Ansa Foto

contro mastro ciliegia

Il Fatto e Barilov

Maurizio Crippa

Il giornale di Travaglio ce l'ha a morte con Figliuolo. E nella foga sbaglia i conti sulla quota 500 mila raggiunta. Perché il generale ha le medaglie vere, invece Travaglio sembra uno di quei generali macchietta dell'armata rossa. Tutti sbronza e distintivi

La mimetica no, non gli donerebbe. Per quella ci vuole un dandismo di grado superiore, come Bertolaso con le felpe, che al direttore del Fatto manca. Ma la divisa con le patacche, col mezzo metro quadro di medaglie, à la generale Figliuolo, quella sì. A Marco Travaglio calzerebbe bene. Solo che mentre indossata da Figliuolo fa l’effetto che deve fare, “un generale degli alpini con una carriera lunga tanto”, Travaglio somiglierebbe a un generale Barilov, uno di quei papaveri ubriachi dell’Armata Rossa nei film sulla Guerra fredda. Anche Travaglio la sua guerra l’ha perduta, e non gli resta che attaccarsi al fiasco. Fiasco nel senso giornalistico, si intende. Ieri il Fatto ha titolato in prima pagina: “Figliuolo smentito: vaccini al ralenty”. “Ne aveva promessi mezzo milione al giorno a metà aprile. Però martedì erano 376 mila”. Segue aggiornatissima inchiesta, aggiornata a martedì. Sfortuna vuole che proprio giovedì quota 500 mila sia stata raggiunta. Bella figura, per la Pravda della nostalgia. Fa tenerezza, Travaglio. Ha pure tra le mani lo scoop patacca, ma non lo può pubblicare perché tira in ballo l’amico Conte. Così gli resta l’ultimo nemico, Figliuolo. Solo che quello è un alpino, con le medaglie vere.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"