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Contro Mastro Ciliegia

Voglia di normalità? Gomorra!

Maurizio Crippa

In America tornano a sparare, ma nell'Italia che non ne può più del Covid il ritorno alla vecchia vita sono le inchieste gomorresco-trash e sexy giustizialiste sparate in prima pagina. Se Ana Bettz è mejo di Scianel

C’è voglia di normalità. Un titolo del Messaggero di qualche giorno fa, che ha fatto il giro del web ma speriamo non del mondo, decretava: “Covid, voglia di normalità negli Usa: tornano ad aumentare le sparatorie”. Il pulp come nuova categoria dell’umorismo involontario. In Italia siamo messi meglio, quanto a mass shooting, ma non è poi un gran traguardo se da noi la voglia di normalità  si declina nella categoria del ritorno del trash, con la nostalgia canaglia della malavita in prima pagina, con il gomorrismo come estetica nazionale. Conditi di giustizialismo sexy, come ai tempi del Cav. in gita a Casoria. Da tre giorni imperversa quest’inchiesta camorristica ma di qualità minore e del cui rilievo per ora boh. Solo che il nome più noto (ma a chi?) è questa signora che in nome d’arte fa Ana Bettz, ereditiera di petrolieri napoletani, riciclatrice, ma soprattutto wannabe starletta della musica inguainata-trash sulle terrazze romane. E allora via di fotone in prima pagina, di gallery porno soft per ogni dove e di narrazioni che Scianel era neorealismo rosa, al confronto. Il Fatto ci inzuppa subito il biscotto: è “l’ex femmina di Silvio Berlusconi”. C’è voglia di normalità, solo che in Italia è Saviano.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"