Contro Mastro Ciliegia
Voglia di normalità? Gomorra!
In America tornano a sparare, ma nell'Italia che non ne può più del Covid il ritorno alla vecchia vita sono le inchieste gomorresco-trash e sexy giustizialiste sparate in prima pagina. Se Ana Bettz è mejo di Scianel
C’è voglia di normalità. Un titolo del Messaggero di qualche giorno fa, che ha fatto il giro del web ma speriamo non del mondo, decretava: “Covid, voglia di normalità negli Usa: tornano ad aumentare le sparatorie”. Il pulp come nuova categoria dell’umorismo involontario. In Italia siamo messi meglio, quanto a mass shooting, ma non è poi un gran traguardo se da noi la voglia di normalità si declina nella categoria del ritorno del trash, con la nostalgia canaglia della malavita in prima pagina, con il gomorrismo come estetica nazionale. Conditi di giustizialismo sexy, come ai tempi del Cav. in gita a Casoria. Da tre giorni imperversa quest’inchiesta camorristica ma di qualità minore e del cui rilievo per ora boh. Solo che il nome più noto (ma a chi?) è questa signora che in nome d’arte fa Ana Bettz, ereditiera di petrolieri napoletani, riciclatrice, ma soprattutto wannabe starletta della musica inguainata-trash sulle terrazze romane. E allora via di fotone in prima pagina, di gallery porno soft per ogni dove e di narrazioni che Scianel era neorealismo rosa, al confronto. Il Fatto ci inzuppa subito il biscotto: è “l’ex femmina di Silvio Berlusconi”. C’è voglia di normalità, solo che in Italia è Saviano.
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