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contro mastro ciliegia

Il più bel pesce d'aprile della nostra voglia di felicità

Maurizio Crippa

In Belgio, un mese fa qualcuno su Facebook ha annunciato una grande festa sull’erba, per ieri, con musica e persino i Daft Punk redivivi. Uno scherzo, ovviamente. Eppure migliaia di persone si sono presentate al Bois de la Cambre

Quando lo sport principale dei giornali non era ancora correre dietro ai social, l’edizione del 2 aprile prevedeva l’immancabile resoconto (“ma divertente, eh”) dei migliori pesci d’aprile avvistati il giorno prima in giro per il mondo. Ora, forse non è l’aprile più divertente delle nostre vite, e del resto verso la sera del fatidico giorno ancor non s’era capito se la candidatura di Pippo Civati a governatore della Lombardia fosse un pesce oppure no, e soprattutto se lo fosse l’adunata oceanica dei grillini convocata dal Demiurgo del popolo (spoiler: sì, lo è). In ogni caso, il pesce più bello lo abbiamo trovato, perché parla molto di tutti noi e di come siamo diventati. In Belgio, un mese fa qualcuno su Facebook ha annunciato una grande festa sull’erba, per ieri, con musica e persino i Daft Punk redivivi. Uno scherzo, ovviamente, dacché pure lì vige un lockdown che nemmeno a Parigi. Eppure migliaia di persone si sono presentate al Bois de la Cambre. E’ arrivata la polizia a cavallo. C’era il sole, e a Bruxelles non capita sempre. Ma non è questo. E’ che non ne possiamo così più, che abbiamo così tanta voglia di tornare alla normalità, di acciuffare la nostra quota parte di felicità, che ci saremmo andati tutti, in quel parco. Anche a essere di quelli furbi, quelli che sanno che tanto era un pesce d’aprile.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"