CONTRO MASTRO CILIEGIA

Anche in Finlandia "ha stata l'Ema"

Maurizio Crippa

Helsinki e i paesi scandinavi bloccano AstraZeneca in attesa di sapere di più, ma lo fanno dopo che Ema ha confermato l'ok al vaccino. Fidarsi dell'Europa, mai? Però consoliamoci, questo dimostra che non siamo l'unico paese di matti, quello che prima dei medici scatena i pm siciliani

C’è qualcosa di più demenziale di tutta la truppa di dichiaratori seriali (politici, twittaroli, epidemiologi della domenica, europeisti che non hanno fatto l’Erasmus obbligatorio) che danno la colpa all’Ema e all’Europa per lo stop (and go) ad AstraZeneca, quando anche un bambino in Dad sa che sono stati i governi nazionali? Niente di più demenziale, direte. La fate facile, si vede che non siete mai stati in Scandinavia. O in Finlandia. Dove accadono anche cose più demenziali. La Finlandia ha deciso di bloccare in via precauzionale AstraZeneca, ma due giorni dopo che Ema aveva confermato il suo ok. Boh, forse gli era crashato WhatsApp sui Nokia 70. Ma anche Danimarca, Norvegia e Svezia hanno deciso di mantenere il fermo, sempre in attesa di saperne di più (si fidano di Ema, eh?). Il caso della Svezia è particolarmente confortante, nel senso che ci permette di dire che non siamo il solo paese di matti, dove prima dei medici scateniamo i pm siciliani. Il professor Anders Tegnell, che è una specie di Palù nordico, aveva dichiarato che si sarebbe deciso solamente dopo il responso di Ema. Che è arrivato, ma loro niente,  non si fidano ancora un po’, una settimana. nche qui, non è stata l’Europa. L’Europa che invece noi ci teniamo cara. Magari, potendo, un po’ più l’Europa del sud.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"