contro mastro ciliegia
Sanremo senza Arcuri, vincono gli Extraliscio
Eh no, se volevano essere nazional-popolari dovevano invitare l'indimenticabile interprete di "Io, tu e le primule". Sennò è un Festival da liberisti da divano. Comunque è sicuro: vince la band di Elisabetta Sgarbi, lei non perde mai un premio
Scrivendo attorno alle 19 di ieri sera, sono ragionevolmente certo che nel prosieguo di ieri sera non ho guardato Sanremo. Piuttosto della parodia nazional-istituzionale delle conferenze stampe senza pubblico e gli applausi registrati, mi sono guardato Juventus-Spezia, che tanto lo Stadium vuoto o pieno non fa differenza. Il problema non è che non mi piace, Sanremo. O che quest’anno se ne stanno chiusi dentro come al Grande Fratello o in un webinar del Bruno Leoni. O che a me piacciono solo le cose di nicchia e in caduta libera di (tele)voti: come il Pd insomma. No, è che quest’anno, proprio quest’anno, dovevano avere più coraggio. Essere vicini alla gente. Una volta Celentano si portò al Festival un coro degli alpini, e proprio adesso che un alpino è diventato la persona che salverà l’Italia si poteva osare qualcosa, no? Per dirla tutta: perché cavolo non hanno invitato Arcuri, l’indimenticabile interprete di Io, tu e le primule invece di Ibra? Sarebbe costato anche meno di Lady Gaga. Perché, se metti su un Festival per piacere al pubblico unificato, dimenticarsi proprio lui? Che vuole Amadeus, i liberisti da divano? Comunque, non ho visto e non ascolterò stasera, però lo dico: vincono gli Extraliscio. Per due motivi: fanno musica popolare, e li produce la Sgarbi. Il mix perfetto.
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