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Contro mastro ciliegia

La coerenza è peggio della malattia

Maurizio Crippa

Draghi e il Cav., una concordia nazionale come non si vedeva dal Mundial dell'82. Eppure c'è chi invece di guardare la luna guarda la mascherina. Tali e quali quelli che arricciano il naso perché Salvini e i 5s non sono stati coerenti. Gente di dura cervice: non lo hanno capito che c'è un prima e un dopo?

Quando due saggi indicano la luna, i tardi a capire guardano la mascherina e non la luna. Il video di Draghi e Berlusconi che si salutano felici come due congiunti che si rivedono dopo tanto tempo è l’icona di una ritrovata concordia nazionale come non si vedeva dal Mundial dell’82. Eppure c’è gente che ha espettorato perché il Cav. si è abbassato un istante la mascherina. E chissenefrega della mascherina? A parte che il Cav. dal Covid è guarito, e Draghi l’avranno già vaccinato sul Britannia, quel che c’era da vedere e capire era tutt’altro. Ma i talebani del naso coperto, noia giusta ma da cui non verrà la Salvezza delle Nazioni, sono tali e quali, a livello di comprendonio, di quelli che guardano il quadro politico e vedono solo la “coerenza”. Che troppe volte è sinonimo di scemenza. Quelli che ancora ieri, mentre Salvini sembrava un De Gasperi o un De Gaulle, dicevano che non si può fidarsi, prima aveva la felpa. Preferendo continuare a cullarsi nella corrente thailandese. E quelli che sghignazzano perché i Cinque stelle cambiano più spesso coerenza che manco le mutande. Preferendo che su Rousseau vinca Dibba, che almeno possono continuare a pensarla come la prima. Senza capire che esiste il prima, e il dopo. Popolo di dura cervice. La coerenza è peggio della malattia. 

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"