Contro mastro ciliegia

Il bandito Matteo e lo scappato di casa Felice

Maurizio Crippa

L'arrivo di Draghi ha scatenato sui social, per l'ultimo hurrah!, tutti gli incompetenti e i biliosi. Poi c'è Emanuele Felice, che però è il responsabile Economia del Pd, che ieri accusava di "banditismo politico Renzi, "peraltro antidemocratico e illiberale". Del resto, per lui Biden avrebbe messo in crisi il "modello americano". E allora il Pd?

Uno degli inevitabili effetti collaterali dell’arrivo di Super Mario è che tutti gli scappati di casa si sono dati appuntamento, per piangere o espettorare, sui social e pure sui giornali. E’ pieno di incompetenti che si giocano l’ultima carta prima che si chiuda la loro èra e twittano: “Ma solo io (che è già una ammissione di cretineria, ndr) trovo scandaloso Renzi?", eccetera. Oppure: “Ma voi conoscete le opinioni di Draghi? (segue elenco di temi ad minchiam, ndr)”.

 

Gesummio, sì, le conosciamo: basta andare a leggersele. Roba che ancora una volta il Toninelli “annientato negli uffici a lavorare” fa la figura del genio. Ma tra le perle c’è Emanuele Felice, che ieri twittava bilioso come un tifoso dopo un derby perso: “Se c’è una cosa che mi rimprovero, è di non essere andati fino in fondo su Renzi e il suo banditismo politico”. “I legami con questo avventuriero opportunista, peraltro antidemocratico e illiberale (prende soldi da uno dei regimi più oppressivi al mondo e ne fa le lodi), vanno recisi definitivamente”. Solo che Emanuele Felice non è uno scappato di casa: è il responsabile Economia del Pd, quello che aveva scritto che la vittoria di Biden “porta alla messa in discussione dell’ideologia neo-liberale”. Poi Zingaretti ha detto che con Draghi si lavorerà, e il responsabile Economia si è messo a cinguettare cose belle su Draghi. E allora il Pd? Boh. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"