
Foto LaPresse
contro mastro ciliegia
Meglio Bertolaso della gnagnera del Pd lombardo
Il Partito democratico dovrebbe ricordarsi di quello che ha permesso di fare al governo prima di criticare la scelta della regione Lombardia
Correndo il rischio di sembrare un radical chic come Concita De Gregorio (sempre brava) tocca dire qualcosa al Pd, al suo avamposto lombardo, che insiste a “galleggiare come un sughero” (Concita dixit) nella sua opposizione fatta di parole e propaganda al Pirellone. “Com’era purtroppo prevedibile, oggi in Aula la maggioranza ha fatto quadrato per difendere l’indifendibile Fontana, votando contro la mozione di sfiducia promossa dalle opposizioni”, ha scritto la segreteria metropolitana. Magari, all’ennesima sfiducia rimbalzata come una pallina da tennis, un partito con un minimo di senso della realtà dovrebbe riflettere che, se non hai la maggioranza, le mozioni di sfiducia non servono a nulla, sono pura esibizione e vocalizzo. Ma questo detto, sono mesi e ora giorni che il Pd batte il tamburo: dopo la Moratti il nuovo bersaglio dell’opposizione pd-social è Bertolaso, perché l’highlander è stato richiamato in servizio sul fronte vaccini. Dei disastri della giunta lombarda sul Covid tutto s’è detto, anche qui, e si dirà. Ma il Pd, prima di sfottere Bertolaso, dovrebbe ricordarsi che è il partito che regge un governo che ha messo in chief Arcuri, che prima non trovava le mascherine e ora aspettiamo le primule, col ministro Speranza che in un anno, se voleva, le Sanità regionali poteva pure commissariarle ma non lo ha fatto, col ministro che non è riuscito a far funzionare la app Immuni. Eccetera. Dovrebbe ricordarsene, il Pd, per quel filo di decenza che poi è solo intelligenza.
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- Maurizio Crippa
"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"