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contro mastro ciliegia

"Scusi ho ragione?" No

Maurizio Crippa

Salvini aveva citofonato a casa di un (presunto) pusher di Bologna. Un anno dopo i suoi genitori sono stati arrestati per spaccio e detenzione. Il leader della Lega commenta: "Il tempo è galantuomo". Ma ha torto lo stesso, quella citofonata non si doveva fare. È meglio la polizia di un politico che si mette nei panni di un poliziotto: separare le carriere

Gli scherzi al citofono un tempo erano un gioco per ragazzini di quartiere divertente (nei limiti in cui ci si può divertire con un citofono e un quartiere) e molto popolare, facile facile. Normale che qualcuno provasse a rilanciarli in politica. Ma trasformati in un gioco populista, divertimento a parte, sono molto meno facili. Un anno fa, in favore di Facebook, Matteo Salvini in campagna elettorale per la transeunte Borgonzoni riesumò la tattica e citofonò a un (presunto) spacciatore, allora minorenne: Scusi, lei spaccia?

 

Ieri, in quell’appartamento del Pilastro a Bologna i Carabinieri hanno arrestato per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti i genitori del citofonato. E il gioco è sembrato tornare facile, e sorridere al Capitano, che ha subito commentato: “Il tempo è galantuomo”.

 

A guardarla con le regole degli scherzi al citofono, sembra che sia così, che abbia ragione lui. Ma alla nuova citofonata di Salvini: scusi, ho ragione io?, si può rispondere che invece no.

 

Per prima cosa, perché la Costituzione più bella del mondo assicura che “il domicilio è inviolabile. Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge”. Inoltre, perché non rientra nelle facoltà di un politico, per quanto sia stato ministro dell’Interno, sostituirsi alle forze dell’ordine. Si fa una denuncia, si chiamano i Carabinieri. O  magari, quando si stava al Viminale, si metteva mano a una migliore organizzazione del presidio territoriale. E’ meglio la polizia che un politico che si mette nei panni di un poliziotto: separare le carriere. 
  

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"