Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

contro mastro ciliegia

Non può essere vero

Maurizio Crippa

Insegnanti negazionisti, giunte imbroglione, l'uomo della "provvidenza" nella crisi di governo

Non può essere vero che a Treviso una maestra è stata licenziata perché “refrattaria” all’uso della mascherina in classe. Non può essere vero, si vuole dire, che una maestra, che tra l’altro era stata assunta dal ministero in quota speciale emergenza Covid, sia una no mask.

    

 

Non può essere vero che la sindaca leghista di San Germano Vercellese, e pure un suo assessore, sono finiti ai domiciliari perché facevano “figli e figliastri” mentre distribuivano i pacchi alimentari acquistati dal comune, con i fondi statali per l’emergenza alimentare conseguente al  Covid. Facevano pacchi “da sfigati” per gli anziani non autosufficienti e pacchi migliori per qualcun altro. Non può essere vero, nel senso che è troppo assurdo (fino a prova contraria). Anche se è vero che la sindaca Michela Rosetta, salviniana di ferro, era già finita nelle polemiche per aver multato enti religiosi che ospitano migranti e pure per aver negato i soldi per i funerali di un nigeriano finito sotto a un treno. Ma neppure questo può essere vero.

 

Insomma non può essere vero che accadano cose simili, proprio mentre il paese è in pandemia, mentre il paese è in recessione, mentre fanno la crisi di governo con il paese in pandemia e recessione, mentre tutti dicono che è ora di vendicarsi di Renzi, mentre tutti dicono che bisogna liberarsi di Conte. Niente di tutto questo, in un paese normale, può essere vero: siamo evidentemente finiti in una trumpiana “verità alternativa”. Invece no, la prova che l’Italia è peggio di una distopia trumpana è questa: Dibba ha detto di essere pronto, se serve, per il governo. Non può essere vero.

 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"