Ansa

contro mastro ciliegia

Viva Hidalgo e Montero (ma Pablo?)

Maurizio Crippa

L'assurda multa alla sindaca di Parigi per aver assunto troppe donne in violazione di una legge francese, burocrazia che manco in Italia, e la rispostaccia della ministra spagnola a proposito dei fatti suoi. Peccato solo che i fatti suoi siano Pablo Iglesias, quello della "mascolinità femminista"

    Che l’Italia sia un paese culturalmente arretrato sulla parità di genere è innegabile. Per esempio, qui siamo ancora al quotarosismo di certe parlamentare (plurale di parlamentara, secondo la nuova grammatica del Pd) che s’indignano perché i giornali non pubblicano le loro filippiche. Meno male che in Francia ci sono donne toste come Anne Hidalgo, sindaca di Parigi, che ha accolto con sarcasmo e a testa alta una multa da 90 mila euro che lo stato le ha comminato per aver “nominato troppe donne alle cariche di direzione”. Perché in Francia esisteva una legge, poi abolita, che evidentemente prevedeva  le quote rosa al contrario. Geniale, l’avranno scritta degli esuli delle cinq étoiles? “Quello che è bellissimo con la burocrazia – ha detto Hidalgo – è che essa non conosce assolutamente alcun discernimento e quindi non teme nulla”, un’altra lezione per l’Italia, stavolta di carattere generale. Anche dalla Spagna viene una lezione di libertà femminile. In Parlamento la senatrice del Pp Adelaida Pedrosa si è rivolta alla ministra per le Pari opportunità Irene Montero dicendole: “Non si vergogna di dividere la sua vita con un ‘maschilista’?”. Montero è infatti la compagna di Pablo Iglesias, leader di Podemos, che ha in ballo da tempo una strana storia di foto non costumate che lo dimostrerebbero poco ligio alla “mascolinità femminista” (uno degli apici del suo pensiero). Montero ha risposto però alla grandissima: “Vado a letto con chi mi pare”. Gioco, partita, incontro. Poi magari uno pensa che il “con chi le pare” è Pablo Iglesias. E sì, in effetti sono cazzi suoi.

    • Maurizio Crippa
    • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

      E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"