
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse
Contro Mastro Ciliegia
Censure Rai
Il caso Leosini e il caso Morra. Due decisioni, casuali quanto arroganti, di una tv senza linea editoriale
L’impressione che la Rai attraversi una seria deriva di linea editoriale trova conferma in un’arietta di censura, tanto casuale quanto arrogante, non inedita ma che, appunto, riemerge nell’azienda pubblica nei momenti di incertezza. Bloccare la messa in onda di un’intervista a un condannato in via definitiva, realizzata da Franca Leosin, è tre volte illogico. Dal punto di vista aziendale, perché allora il più che ventennale programma di Leosini non avrebbe mai dovuto nascere. Da quello deontologico, perché Leosini è una giornalista Rai e lavora nel rispetto del contratto e delle regole. Ma soprattutto è grave dal punto di vista della libertà informativa, come molti hanno già notato: significa che non avremmo mai dovuto vedere neppure le interviste a Pino Pelosi, ad Angelo Izzo il boia del Circeo, a Cosima Serrano e Sabrina Misseri.
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- Maurizio Crippa
"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"