contro mastro ciliegia

Femminista da rivestire

Maurizio Crippa

Lo strano caso della statua di Mary Wollstonecraft, la "prima femminista" contestata dalle donne a Londra perché è nuda. Paradossi della guerra dei sessi e nuovo passo avanti della guerra alle statue

Delle statue abbattute, da abbattere o perlomeno da pittare e imbrattare, o nei casi migliori da contestualizzare, sappiamo già tutto. Ci ricordiamo persino delle ridicole polemiche per la Fearless Girl piantata contro il toro di Wall Street in una remota stagione (era il 2017) in cui andava di moda occupare Wall Street. Ma nell’insensata e a tratti ridicola guerra delle statue non c’eravamo ancora imbattuti nella statua da rivestire. La statua della Prima Femminista. Ad opera delle femministe critiche di oggi. A Londra, nel parco di Newington Green, la scultrice Maggi Hambling ha realizzato un monumento per Mary Wollstonecraft, settecentesca donna libera e laica e autrice di La Rivendicazione dei diritti della donna. Solo che la statua la rappresenta nuda. E a incazzarsi, a volerla rimuovere o rivestire (le hanno messo una provvisoria maglietta, sono le femministe. C’è chi ha commentato (ma forse erano maschi) che sembra una “Barbie svestita”, o una “decorazione di Natale da sito porno”. Mentre è senza dubbio una donna ad aver sentenziato: “Si è mai vista una statua di Dickens con le palle di fuori?”. Il che è proprio vero. Ma il lato paradossale è che la scultrice Maggi Hambling non l’ha fatto per maschilismo, sessismo al contrario o cose così. Ha candidamente dichiarato che “Mary è tutte le donne e un vestito l’avrebbe limitata”. Che non è proprio vero, ma per un sacco di tempo è stato un argomento anche di molte femministe. E forse il problema non sono i monumenti in sé, è che è meglio l’arte astratta.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"