Contro Mastro Ciliegia
Restituire l'onore a Toninelli
Pensavamo che l'ex ministro delle Infrastrutture fosse il punto più basso della politica. Poi è arrivata Paola De Micheli, e ha inventato la distanza percepita. Ma Toninelli era uscito dalla riffa di Grillo. Di De Micheli possiamo solo dire: e allora il Pd?
Arrivano a un certo punto i momenti solenni, in cui va fatto quel che è giusto fare. Ora è il momento di restituire l’onore all’ex ministro teletrasportato Danilo Toninelli. Il simpatico geometra pazzo che ci ha fatto divertire per una breve stagione con le sue gaffe lunari, dal tunnel del Brennero al rimorchiatore confuso con un incrociatore, e che voleva fare del nuovo ponte di Genova un luogo “in cui le persone possono vivere, possono giocare, possono mangiare”. Poi è arrivata Paola De Micheli. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del BisConte. E ha fatto impallidire i ricordi. Con idee come il futuribile collegamento sullo Stretto, “su ferro, su strada e con una pista ciclabile”. Adesso, nel bailamme dei trasporti, racconta che “i mezzi pubblici anche nei periodi di punta generalmente non superano la capienza tra il 70-75 per cento” e“il metro può venir meno”. Soprattutto, il nuovo Euclide spiega che “visivamente e giustamente in termini di percezione della propria sicurezza personale, sui mezzi urbani che non hanno molte sedute ma si sta molto in piedi, è di insicurezza”. Così, dopo la sicurezza percepita e la temperatura percepita, ora abbiamo anche la distanza percepita. Una volta si chiamava semplicemente prospettiva, e la usavano i pittori. Toninelli era stato sorteggiato alla riffa di Grillo. Invece De Micheli l’ha scelta il Pd, il partito dei competenti. Ridare l’onore a tutto il cinque esse, non ce la facciamo. Ci accontentiamo di un vecchio classico: e allora il Pd?
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