Contro Mastro Ciliegia

Restituire l'onore a Toninelli

Maurizio Crippa

Pensavamo che l'ex ministro delle Infrastrutture fosse il punto più basso della politica. Poi è arrivata Paola De Micheli, e ha inventato la distanza percepita. Ma Toninelli era uscito dalla riffa di Grillo. Di De Micheli possiamo solo dire: e allora il Pd?

Arrivano a un certo punto i momenti solenni, in cui va fatto quel che è giusto fare. Ora è il momento di restituire l’onore all’ex ministro teletrasportato Danilo Toninelli. Il simpatico geometra pazzo che ci ha fatto divertire per una breve stagione con le sue gaffe lunari, dal tunnel del Brennero al rimorchiatore confuso con un incrociatore, e che voleva fare del nuovo ponte di Genova un luogo “in cui le persone possono vivere, possono giocare, possono mangiare”. Poi è arrivata Paola De Micheli. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del BisConte. E ha fatto impallidire i ricordi. Con idee come il futuribile collegamento sullo Stretto, “su ferro, su strada e con una pista ciclabile”. Adesso, nel bailamme dei trasporti, racconta che “i mezzi pubblici anche nei periodi di punta generalmente non superano la capienza tra il 70-75 per cento” e“il metro può venir meno”. Soprattutto, il  nuovo Euclide spiega  che “visivamente e giustamente in termini di percezione della propria sicurezza personale, sui mezzi urbani che non hanno molte sedute ma si sta molto in piedi, è di insicurezza”. Così, dopo la sicurezza percepita e la temperatura percepita, ora abbiamo anche la distanza percepita. Una volta si chiamava semplicemente prospettiva, e la usavano i pittori. Toninelli era stato sorteggiato alla riffa di Grillo. Invece De Micheli l’ha scelta il Pd, il partito dei competenti. Ridare l’onore a tutto il cinque esse, non ce la facciamo. Ci accontentiamo di un vecchio classico: e allora il Pd?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"