Contro Mastro Ciliegia
“Sei stato nominato”. La farsa degli impresentabili
Perché aspettare la vigilia del voto per il colpo a effetto: “Candidato, sei stato nominato”?
Pensa un po’ che disastro se i cinque candidati campani riconducibili a De Luca avessero già regalato, comme d’habitude, la metà del paio di scarpe pattuito, come dei novelli Achille Lauro. La commissione Antimafia li ha bollati, a tre giorni dal voto, come “impresentabili”. In tutto sono tredici, tra Campania, col record di nove, Puglia e Val d’Aosta (ormai fissa nella top ten delle regioni a rischio: forse davvero ci dovevano mandare Antonio Ingroia, invece di lasciarlo disoccupato a candidarsi a sindaco di Campobello di Mazara). “Lo stato è vigile, ma la politica deve fare di più per garantire ai cittadini una degna rappresentanza”, ha dichiarato con tono da omileta Nicola Morra, presidente del premiato circolo di San Macuto.
Tutto si riconduce alla legge Severino, di cui vorremmo sempre scordarci, ma ci si ripropone a ogni elezione, e che farà in eterno più danni alla politica che manco un taglio di parlamentari, fosse pure fatto con la scure di Shining. Perché oltre che sulle sentenze certe della giustizia giusta, la “nostra funzione di controllo sulle liste”, spiega compunto il presidente Morra, riguarda anche le anticamere del sospetto, ovvero quelle dei tribunali dove passeggiano gli imputati in attesa di giudizio, e quelli a dibattimento aperto. E se poi risultassero innocenti? E soprattutto, con tutto il tempo che c’era, perché aspettare la vigilia del voto per il colpo a effetto: “Candidato, sei stato nominato”?
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