Spedire gli alpini al Brennero: un'idea divertente per Kurz

Maurizio Crippa

Il cancelliere austriaco dice che a noi i soldi a fondo perduto non ce li devono dare, “vogliamo essere solidali con gli stati che sono stati colpiti duramente dalla crisi, ma riteniamo che la strada giusta siano mutui e non contributi”

Non è che qui la si abbia con l’Austria, figurarsi, tra Radetzky e Silvio Pellico staremmo ancora, con nostalgia, per il Feldmaresciallo. Ma nemmeno siamo austriacanti. Anche perché l’Impero è finito da mo’, nel Novecento gliele abbiamo suonate due volte (vabbé una cambiando squadra) al loro ex gioco preferito, l’Austria è l’undicesima economia dell’Unione e se se la passano bene devono ringraziare, più di noi, l’Europa matrigna. Però quando vediamo il cancelliere Sebastian Kurz, con la sua faccetta da comparsa di Leni Riefenstahl, che già non ci manda i turisti nemmeno nel Sud Tirolo, e in più dice che a noi i soldi a fondo perduto di Mutti Merkel non ce li devono dare, “vogliamo essere solidali con gli stati che sono stati colpiti duramente dalla crisi, ma riteniamo che la strada giusta siano mutui e non contributi”, allora beh. Allora ci viene in mente che l’ultimo buon prodotto dell’Austria Felix è stata Romy Schneider, volendo sorvolare su Peter Handke, e che se affondasse la nostra economia di Grande proletaria l’Europa ne patirebbe assai, e molto più che se il cancelliere Kurz se ne andasse per la sua strada. Non ce l’abbiamo con nessuno, però spedire gli alpini su per il Brennero, per vedere l’effetto che fa, sarebbe anche un’idea divertente.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"