“In stracarichi tranvai”

Maurizio Crippa

Una poesia per quelli che a Milano, nelle ore di punta, ma forse anche altrove, si accalcano in metropolitana

Pare che a Milano, nelle ore di punta, ma forse anche altrove, la gente accalchi la metropolitana. Spaventata o incurante. A tutti dedico questi versi di Evgenij Evtusenko:

 

“Accalcandoci insieme,

Dimenandoci insieme,

Insieme barcolliamo.

Uguali ci rende una uguale stanchezza.

Di quando in quando c’inghiotte,

Il metrò.

Poi dalla bocca fumosa ci risputa

Il metrò.

(… ) Camminiamo, uomini accanto a uomini

I nostri fiati si mescolano fra loro,

(…) Urtandoci coi gomiti,

Diciamo scusa o non diciamo niente.

(…) Senza conoscerci l’un l’altro

Noi, sfiorandoci l’un l’altro,

Andiamo…”.

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"