Ambra Battilana, la nuova accusatrice di Berlusconi (foto LaPresse)

La solita m…, ieri, di un paese in cui c'è ancora il Ruby ter

Maurizio Crippa

Nell’infinita giustizia italiana esiste ancora un processo che è il cascame del cascame di altri due processi sul niente pruriginoso

Mentre apprendiamo che Diana Del Bufalo e Paolo Ruffini si sono lasciati (ma da mo’) e che lei piangeva pure sul pavimento, e puntuali immagazziniamo l’informazione con un attonito: sticazzi. Mentre apprendiamo che Albano è ritornato in tivù dopo un grave dolore, e ancora più attoniti di prima ci ridiciamo: ma sticazzi. Mentre terrorizzati cerchiamo un anfratto dove metterci al riparo dalla domanda più cretina del giorno: fa più orrore Marione o chi l’ha ingaggiato (spoiler: è peggio la Boldrini)? Mentre insomma contempliamo la consueta catastrofe di un paese dalla vocazione irrreale, ci tocca anche registrare questa. Che nell’infinita giustizia italiana esiste ancora un processo Ruby ter, nonostante che pure la Boccassini sia andata in pensione, che è il cascame del cascame di altri due processi sul niente pruriginoso, che servirono a colpire il dongiovannismo brianzolo di un noto politico di quei tempi. E apprendiamo, senza nemmeno più la forza di dire sticazzi, che per il terzo processo di fila fanno ri-testimoniare una ragazza, di cui taciamo il nome per noia, la quale ripete per la terza volta il suo racconto, e per la millesima volta i siti online (e i giornali di domani) fanno “oohhh” come Povia, come se non l’avessero mai sentito. E mentre la Scala, che evidentemente gode di extraterritorialità, tributa onori a Placido Domingo senza badare al fango del giustizialismo sessista di serie C, in tutto il resto del paese, ieri pioveva la solita merda.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"