Sfighe da Campidoglio

Maurizio Crippa

Non sarà così sberluccicante, ma è altamente simbolico che ai piedi del Campidoglio, insomma a Casa Virginia, abbiano trovato la testa di una divinità

Certo non sarà altamente simbolico come il sorridente Giggino, che chiude la campagna elettorale “tutti insieme con un grande evento” alla Bocca della Verità (tà-tà), dove ovviamente il grande evento simbolico sarebbe che dicessero la verità (ah-ah). Certo non sarà dirompente come una grande festa (“unitevi a noi, portate le vostre famiglie”, manca solo la carezza ai vostri bambini) intitolata “ContinuareXCambiare, a Roma la tappa finale”. Festa con tanto di spazio per le “Agorà” con deputati e senatori (ma non si chiamavano cittadini e portavoce? Mah), perché la kultura classica Giggino ce l’ha nel Dna (nà-nà). Insomma non sarà così sberluccicante, ma è altamente simbolico che lì a due passi, ai piedi del Campidoglio, insomma a Casa Virginia, abbiano trovato la testa di una divinità. “In marmo bianco, dai capelli ondulati e raccolti”, insomma un figaccione che potrebbe essere Dioniso: uno che se la spassava, non un tristanzuolo da decrescita. Ed è subito festa grande per la Capitale più disastrata di tutte le elezioni europee, per il Comune più scalcagnato tra quelli in mano grillina. Così su Facebook si è subito felicitata la sindaca Raggi, con tanto di vicesindaco Luca Bergamo: “Roma sorprende e ci regala emozioni ogni giorno”. Hanno dato “un caldo benvenuto nel patrimonio di Roma” alla bella statua del dio. Già che c’erano, il reddito di cittadinanza no? Ma visto che è pur sempre la capitale, e che stiamo pur sempre votando per non farci cacciare a calci in culo dall’Europa, speriamo che il ricciolone sia Dioniso davvero e non un busto di Beppe Grillo. Che quello porta sfiga.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"