Raduno della lega a Pontida (foto LaPresse)

Sbalestrati a gogò

Maurizio Crippa

I barbari a Milano e i bavaresi che si ammazzano a colpi di frecce

Ora, è anche vero che il Carroccio di Legnano non è proprio il genere di merchandising da autogrill che va per la maggiore, di questi tempi. Manco sulla Varese-Laghi. E ogni sbarbatello di cronista di giudiziaria si sente autorizzato a fare battute sulla “vendetta di Barbarossa”, manco fosse la cagarella di Montezuma. E un giornalone delle procure s’è appena rifatto il look apposta per poter titolare a caratteri di scatola: “Legnati a Legnano” (wow!, avranno assunto apposta un copy). Però sono ciula loro, i Lega-sovranisti: mica è colpa di Verdelli. Però, così per cortesia, e per tirarli su di morale, gli suggeriamo un’idea. Anche perché oggi, qui nella piovosa Mediolanum, arrivano a grappoli i barbari del Nord, una accozzaglia di orde vuoi con le bandiere, vuoi con le alabarde, vuoi con la faccia dipinta di blu mentre noi già eravamo froci (grazie Flaiano), vuoi con il Zyklon B (i tedeschi). Ma per divertirsi, in quest’orgia da Europa dei popoli primitivi, potrebbero noleggiare delle balestre e fare lo stesso gioco che hanno fatto quei mattacchioni in Baviera. Che non s’è ancora capito il regolamento, ma pare sia un role game di scopazzate in costume medievale. Poi non si sa cos’è successo, avranno litigato perché ognuno è sovranista nella capanna sua, ma si sono ammazzati a colpi di frecce di balestra. A partire da uno descritto come “una figura dispotica e carismatica a capo di una sorta di setta” (ehm). Ma la cosa bella è che non si sa nemmeno chi ha iniziato, e chi ha ucciso chi. Tale quale il governo, no?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"