Claudio Ranieri (foto LaPresse)

Il retro-king e Gio Ponti

Maurizio Crippa

Il vento del cambiamento ha rotto le balle in tutti i settori, assestarsi all’antico e alla competenza di una volta è diventata l’unica strategia affidabile

Ora che persino Antonello Venditti ha svoltato i settanta nel segno dei Pesci surgelati e a lunga conversazione. Ora che quel giovanotto amante del camping sotto l’Ulivo di Romano Prodi ha spostato la tenda e l’ha riportata un po’ più vicina a casa. Ora che è tornato a casa persino Enrico Letta, e persino i coniugi Renzi. Ora che Zingaretti – il fratello – ha riportato le lancette del Pd un po’ più indietro di dove si erano bloccate quando andò in amministrazione incontrollata la Ditta di Bersani. Ora che potrebbe tornare anche Bersani, e tutti a domandarsi: ma Rosy Bindi, che fa? Ora è chiaro che l’unico modello che può funzionare in Italia è il modello retro-king. Perché succede anche questo: la Roma (intesa calcio) affonda in Europa peggio della Roma del Trio Lescano, e che ti fa Pallotta? Richiama in panca Claudio Ranieri, The King of Testaccio per meriti anglofili, a cercare di salvare la baracca. The King is back, e il novatore Monchi se ne torna da dove era venuto. Il vento del cambiamento ha rotto le balle in tutti i settori, assestarsi all’antico e alla competenza di una volta è diventata l’unica strategia affidabile. Persino Mattarella sembra ringiovanire ogni giorno che passa, mentre Conte e Fico hanno ormai i capelli grigio topo. Bene, c’è solo la Tav da sistemare, con quel professor Ponti che aveva presentato una relazione in duplice copia, pensa che cervellone. E magari, se a occuparsi di infrastrutture serie al posto del professor Ponti si potesse riavere Gio Ponti, saremmo un’altra volta in Europa. Tutti insieme appassionatamente.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"