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Meglio piangere in Rolls che in tram con i populisti

Maurizio Crippa

Gigi Buffon, parlando di un suo buio periodo, racconta di aver capito che Marilyn Monroe sbagliava. De gustibus

So che il rischio, tutto sommato anche inutile, è quello di bisticciare con gli amici, e quantomeno i conoscenti. Anche se poi del pezzo grosso in questione ho già detto quel che dovevo, e via andare. Ma ieri mattina mi casca l’occhio sulla rubrica di prima pagina di Avvenire di Roberto Mussapi, poeta ed editore. “Fare squadra”. Boh, la leggo. Inizia con una citazione di Marilyn Monroe, che non avevo proprio in mente: “E’ meglio piangere in una Rolls Royce che in un tram affollato”. Beh, penso, il solito genio. Invece niente. Il testo prosegue: “Chi piange in un tram affollato si rende conto di avere una possibilità di uscire, di migliorare, di cambiare la sua condizione”. Mah, continuo a pensare: anche se stai nella Rolls puoi scendere, no? Comunque niente, mi accorgo che non era il poeta Mussapi: stava citando il libro che Roberto Perrone ha scritto con Gigi Buffon, Numero 1, che non ho letto ovviamente e non per Perrone. Il portierone, parlando di un suo buio periodo, racconta di aver capito che Marilyn sbagliava. De gustibus. Poi pensi a come siamo messi, pensi e se fossi su un tram con Giarrusso e i suoi amici, insomma col populismo italiano puzzone com’è? Siamo tutti sullo stesso tram un tubo, preferisco piangere su una Rolls, altro con gli italiani. O per passare da una Marilyn all’altra: come cantava Vasco Rossi, “i diamanti sono i migliori amici delle ragazze”.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"