Wanda Nara durante Inter vs Sampdoria (foto LaPresse)

Strabismi di Venere

Maurizio Crippa

Divisi tra gli occhioni di Wanda Nara e le parole severe ma giuste di Beppe Marotta

Di questi tempi, quelli che parlano da bravi padri di famiglia, non sono esattamente la cosa più rassicurante del mondo. Soprattutto se di fronte hai gli occhioni (siamo bravi ragazzi, guardiamo solo gli occhioni, noi) pieni di lacrime e di pioggia di Wanda Nara, che in tivù difende il suo Maurito, che soffre come un cane. E dice pure: “Ho chiesto a Moratti se mi dà una mano a farlo giocare”. Moratti, quello sì che era un grande papà. E insomma, si resta qui, in preda allo strabismo di Venere: divisi tra gli occhioni di Wanda e le parole severe ma giuste di Beppe Marotta: “Vogliamo ritrovare serenità. Noi facciamo tutto il bene per l’Inter, per Mauro, per lei e per i tifosi”.

 

Sì, gli ha tolto la fascia da capitano via tuìt, ma “non è stato un provvedimento disciplinare”, ha detto paterno come Salvini quando dice che chiude i porti per salvare i bambini: “Quando si gestisce un’azienda bisogna prendere delle decisioni e questa è stata fatta a malincuore ma doveva essere presa per i motivi che sappiamo”. Ma poi è davvero un bravo papà, Marotta, e in questo tempo di scavezzacolli e anche di veri e propri giovani stronzi (non all’Inter eh, e neanche alla squadra con due stelle: diciamo a quella che ne ha cinque di stelle) è giusto usare il bastone, e poi anche la carezza: “Funziona come in una famiglia: Mauro ha solo 25 anni e può crescere ancora molto”. E lui crescerà, sperèm, e a Wanda tornerà il sorriso sperèm. E nell’attesa noi qui, con lo strabismo di Venere, a domandarsi chi ha ragione.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"