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Ferrari, dacce le accise!

Maurizio Crippa

Riusciranno i nostri eroi del sovranismo a motore a sgasare in faccia alla maledetta straniera? Ma anche noi europeisti facciamo il tifo per il cavallino, per tutto quello che rotola su gomma e consuma un sacco di benza

“Svelata a Maranello la SF90, l’auto alla quale la scuderia di Maranello affida la riscossa. Rosso meno acceso e linee essenziali”. Nel mondo dello sport c’è solo una cosa più appassionante, elettrizzante, più prodiga di messaggi per la fantasia, più rombante di sogni di gloria del calciomercato dell’Inter. Avete presente? “PRESO GILBERTO!” (storico copyright della rosea Gazza). Tutte le estati, anzi ormai col climate change si inizia a febbraio, c’è l’annuncio che finalmente è pronto lo squadrone, l’undici portentoso della vittoria, guidato da un allenatore nuovo di pacca, più luccicante di un paraurti cromato. Solitamente finisce in vacca già a settembre, gli appassionati dei colori sociali soffrono, il resto del mondo ride. L’unico paragone che viene in mente è quando quelli sono usciti sul balcone che avevano abolito la povertà. Ma per stare allo sport, c’è appunto soltanto un altro evento che batte in velocità il calciomercato bauscia: la presentazione della nuova Ferrari. Tutti i siti si tingono di rosso, vero colore nazionale, spuntano cavallini come se piovesse, i commenti più pacati, prudenti, sono tipo: “La sessantacinquesima sarà quella buona? La Ferrari punta le fiches sulla SF90”, “il cuore che batte, l’adrenalina che sale e le emozioni che affiorano”. Riusciranno i nostri eroi del sovranismo a motore a sgasare in faccia alla maledetta straniera, la Mercedes? L’ultima volta è stata nel 2007: il Cav. non aveva ancora cominciato col bunga bunga, per dire. Ma anche noi europeisti facciamo il tifo per la Ferrari, per tutto quello che rotola su gomma e consuma un sacco di benza: sennò come le rimpolpiamo, le accise di Toninelli?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"