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Obsolescenti e no

Maurizio Crippa

L’Antitrust italiano e il multone milionario a Apple e Samsung per “obsolescenza programmata” in un paese di obsolescenti e cinici

E’ roba che si potrebbe non credere, o da rubricare, con Antonio Polito, tra le “Prove tecniche di resurrezione”, ma l’Antitrust italiano è vivo e lotta insieme a noi: ieri ha rifilato un multone milionario a Apple e Samsung per “obsolescenza programmata”, cioè per aver deliberatamente accorciato il ciclo di vita dei propri apparecchi, danneggiando i consumatori. E’ la prima volta nel mondo in cui si applica una multa per questa cosa, ma del resto siamo un paese per obsolescenti che non vogliono mollare. Ad esempio c’è il 94enne Scalfari che racconta di quando erano amici lui e Berlusconi, un dieci ere geologiche fa, e fece visita al Cavaliere (che oggi di anni ne ha 35, come si sa) in una sua villa, accanto alla quale il Previdente Immortale aveva fatto costruire dodici tombe. “Vuoi prenotarne una?”, gli disse? L’uomo che dialoga con Dio rispose di no. Più terra terra, quel giovanottone di Vittorio Feltri ha dedicato un commento al libro di Polito sulle bellezze della vecchiaia. Quelli di Libero gli hanno messo un titolo che manco quel cinicone di Feltri avrebbe escogitato: “Invecchiare è bello, si vedono morire gli altri”. Così va, in questo paese di obsolescenti e cinici: l’unica a morire, e molto male, è stata una sedicenne che si chiamava Desirée. Il giovanotto dell’Interno è andato a San Lorenzo, ha detto cose non commendevoli per un ministro, e poi ha concluso: “Tornerò con le ruspe”. Perché siamo un paese per vecchi, ma il fascismo ringiovanisce benissimo.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"