Neil Young e Daryl Hannah a Malibu (foto LaPresse)

Un matrimonio e un funerale. Roba da imbucarsi

Maurizio Crippa

La cerimonia segreta tra Daryl Hannah e Neil Young. E Aretha Franklin che si è presentata alle sue sfavillanti nozze con l’eternità in abito rosso e tacchi a spillo

Imbucarsi a un matrimonio, una volta nella vita, perché no? O anche un funerale, persino quasi meglio, quando le star valgono la pena. E senza pagare il biglietto. Dopo un’estate passata a veder gente strapparsi i capelli per il matrimonio di Fedez e Chiara Ferragni, senza la minima chance di essere invitati, e noi a domandarci se il mondo sia davvero questo. Sul profilo Instagram di Daryl Hannah c’è la foto di un gufo, imbucato nella libreria: “Someone’s watching over us. Love only love”.

 

someone’s watching over us.... love & only love

Un post condiviso da Daryl Hannah (@dhlovelife) in data:

 

Sarebbe il segnale, il biglietto di partecipazioni recapitato ex post, che si sono sposati, lei e Neil Young, e così il tam-tam delle felicitazioni è partito sui social, amico dopo amico, fan dopo fan. Il vecchio lupo solitario, che i social e i media li schifa, se non quando servono per le sue eterne battaglie, sul “love and only love”, che è una delle sue più belle canzoni, tra lui e Daryl ha fatto spallucce ruvide come le sue schitarrate: “Non abbiamo prestato attenzione a tutto questo. Non ci importa. Non ci frega niente. Non ci interessa, perché non sanno di cosa stanno parlando. E se sanno di cosa stanno parlando, non ci importa lo stesso, buon per loro. Ciò che conta siamo solo noi, non la stampa”. Roba che ci vuole classe.

  

Altrettanta di quella di Aretha Franklin, che ieri si è presentata alle sue sfavillanti nozze con l’eternità, insomma nella sua camera ardente, con un abito rosso, le gambe incrociate come stesse bevendo un drink, e calzate in splendide scarpe rosse, coi tacchi a spillo. Per la sua ultima passeggiata. Roba da essere lì, imbucati come un gufo, a godersi lo spettacolo.

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"