Mario Balotelli e Fabrizio Corona (elaborazione grafica Il Foglio)

Ragazzi che si mettono nei guai. Fabrizio e Super Mario

Maurizio Crippa

C’è sempre un giudice carogna che è pronto a rispedirti dentro. O un senatore nero pronto a farti scordare la Nazionale

Sarà l’età, ma i ragazzi che non riescono a crescere e si mettono sempre nei guai, sempre gli stessi, mi fanno tenerezza. Forse c’è davvero lo zampino del diavolo a fargli lo sgambetto, magari è vero. Fabrizio Corona, ad esempio, il più odiato dagli italiani, e chissà perché. Era appena uscito da San Vittore, l’avevano affidato a una comunità terapeutica. Gli avevano vietato di usare i social, e lui che fa? Subito foto e post di qua e di là. E c’è sempre un giudice carogna che è pronto a rispedirti dentro. Per ora l’ha schivata, il giudice della Sorveglianza l’ha soltanto ammonito. Ma ragazzo mio, imparerai mai? L’altro, che stava rifacendosi una vita e una carriera in Costa Azzurra, che combina? Nella Lega anti immigrati di Salvini è stato eletto il primo senatore afro-americano della storia d’Italia, bene per tutti. E invece, questo magnifico italiano dalla pelle d’ebano e con un bell’accento bresciano che la Gelmini se lo sogna, che scrive? “Forse sono cieco io o forse non gliel’hanno detto ancora che è nero. Ma vergogna”. Vista come è messa la Nazionale, già si parlava di richiamarlo in servizio. E vedi un po’ che magari, con quel che conta Salvini adesso, un posticino glielo trovava pure, come al suo senatore nero Toni Iwobi. E invece s’è giocato pure Salvini: “Balotelli non mi piaceva in campo, mi piace ancor meno fuori dal campo”. E tanti saluti al permesso di soggiorno a Coverciano. Ma benedetti ragazzi.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"