LaPresse/Fabio Cimaglia

Corteggiare è bello, perché je suis Silvio Berlusconi

Maurizio Crippa

Il Cav. nel salotto di Bruno Vespa ha scelto di schierarsi leggiadro con Catherine Deneuve

L’amore. Un apostrofo azzurro tra le parole Silvio e Berlusconi. S’è materializzato sulla poltrona candida di Vespa, il Corteggiatore in chief. C’era da parlare anche d’altro, la flat tax Salvini Di Maio e altre quisquilie minori, indifferenti al sugo della vita. Ma lui è andato al cuore, a quel che conta per le donne e gli uomini, ed è la sua specialità. S’è schierato leggiadro con Catherine Deneuve, la divina: “Ha detto cose sante. Perché è naturale che le donne siano contente che un uomo faccia la corte. Non è un’offesa fare la corte purché resti nell’eleganza”. E poi, siccome meglio di Leporello non sa mentire, questo glielo riconoscono tutti, ha aggiunto, il Gran Galante: “Io non sono molto pratico, perché a me sono le donne che fanno la corte”. La Divina aveva detto: “Lasciamo agli uomini la libertà di importunarci”. Ma lui, come ognun sa, non importuna mai. Così, col tocco che solo è suo, dell’uomo che conosce la vita e ha cura dei sentimenti, ha chiuso il caso, come fosse un giro di valzer. Altro che #metoo, altro che #balancetonporc. Quelle sono parolacce che si addicono a certe puritane, o a certi energumeni che non sanno l’uso di mondo, né quello di femmina. Quelli che adesso sono lì a rigirasi nelle mani i loro post-it ingialliti, le loro prime pagine volgari e senza grazia. E le loro Dieci domande, fatte a stupro dei sentimenti. Spazzate via dal vento. Oui, je suis Silviò.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"