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Forza Fifa, facci sognare una vendetta alla catalana

Maurizio Crippa

La Federazione internazionale ha spedito a quella spagnola una letterina minatoria, manco fosse il Fondo monetario: potrebbe escludere la Nazionale di Spagna dal Mondiale di Russia 2018

Come andranno le elezioni in Catalogna (si vota prima che da noi, il 21 dicembre) non lo sappiamo davvero. Non lo sa nemmeno @eugenio_cau, che di solito di queste faccende sa tutto. Ma pare che lì i sondaggi siano più fake che da noi, e già sul referendum separatista non si era capito un tubo. Però ora il fiero popolo secessionista catalano ha un succulento motivo per augurasi una vendetta simbolica, che poi tanto simbolica non è. Non gliela promette il Belgio, e nemmeno quel farloccone di Puigdemont, bensì la Fifa, ovvero la Corte costituzionale del calcio planetario. La quale, ci informa il País, ha spedito alla Federazione del calcio spagnola una letterina minatoria, manco fosse il Fondo monetario: potrebbe escludere la Nazionale di Spagna dal Mondiale di Russia.

 

Roba grossa, il motivo: “Le ingerenze del governo spagnolo per l’elezione del nuovo presidente della Federcalcio iberica”, resasi necessaria dopo uno scandalo che ha portato all’arresto di un dirigente per corruzione. E ben gli sta, a Rajoy e al suo governo impiccione. I castigliani hanno risposto da gradassi, com’è costume: e che, vogliono portare l’Italia al nostro posto? Gli italiani, da par loro, già gongolano, ovvio. Ma noi no: il solo pensiero di veder partire gli azzurri, guidati magari da don Demetrio Albertini, ci fa venire il magone. Molto meglio che la vendetta se la godano tutta i fratelli catalani: al posto della Roja, si convochi il Barcellona. Più spettacolo di così.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"