Iva Zanicchi a Music Farm 2005 (foto LaPresse)

L'inferno dei cantanti nella ridente Brianza

Maurizio Crippa

Paura e delirio in questa terra di nessuno peggio del 58esimo parallelo

Temo di averlo già scritto, che sono brianzolo. Ma è solo per dire che conosco i miei polli e il mio territorio, “una zona pericolosissima”, per lasciarlo dire a Iva Zanicchi, che abita a Lesmo. Che sarebbe una ridente collinetta a due passi da Villa San Martino, invece a lei hanno svaligiato casa sette volte e “ci sono le bande, sia italiane che straniere. Non soltanto gli ex slavi o albanesi”. L’altro giorno è toccata a Fausto Leali, anche lui abita a Lesmo, in questa terra di nessuno peggio del 58esimo parallelo. Gli hanno scavallato tutto, pure i Dischi d’oro. Tempo fa fu la volta di Francesco Facchinetti, vicino a Cantù. Giurava di volersi fare giustizia da solo, manco fosse a “X Factor”. A casa Celentano c’erano intrusioni di malviventi sconosciuti, nottetempo. Non rubavano niente ma alla Claudia le è venuta l’insonnia dallo stress. E dire che lì a due passi s’era rintanato pure Lucio Battisti buonanima, aveva una patologica mania per la sicurezza e viveva come un segregato in casa. Io lo conosco bene, quel territorio del diavolo, e mi chiedo: perché mai tutti i cantanti si rintanano proprio in Brianza, come balene spiaggiate? In questa landa per niente artistica e popolata di gente famosa per essere stonata? E più pericolosa di stare in California quando si sparavano Tupac Shakur e Notorious B.I.G., o di un rave party di metallari scombinati. Lasciatelo dire a me, che bazzico i paraggi: è l’irresistibile sirena di Berlusconi, quando canta ad Arcore.

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  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"