Totò Riina (Foto Lapresse)

Rosy Argento Bindi e Totò Riina, andabile a trovare

Maurizio Crippa

Il Capo dei capi pare stia male davvero e il ministro Orlando, che non è propriamente un uomo empatico ma nemmeno una canaglia, ha firmato un permesso per la moglie e i figli del padrino, così da poter stargli vicino

Se non andiamo errati fu Rosy Bindi, l’Asia Argento dell’Antimafia, dito medio e denunciaci a tutte compresi, colei che disse non troppo tempo fa che Totò Riina conservava “immutata la sua pericolosità concreta e attuale”. Certezza dedotta dal fatto che “si trovava seduto su una sedia a rotelle, in buon ordine e con uno sguardo vigile”, dentro a una camera “di confortevoli dimensioni, assolutamente corrispondente a una qualsiasi stanza di degenza ospedaliera, dotata di bagno privato attrezzato per i disabili, e in ottime condizioni igieniche”. Il pascià dei pascià. Si alimentava pure “autonomamente”, meglio che a casa, dove non sarebbe tornato.

 

Oggi Riina compie 87 anni, e non è un bravo nonnetto da festeggiare, resta più impresentabile di un candidato siculo e di certo è più colpevole di Brizzi. Però pare stia male davvero, prossimo a tirar le cuoia, e il ministro Orlando, che non è propriamente un uomo empatico ma nemmeno una canaglia, ha firmato un permesso per la moglie e i figli del padrino, potranno stargli vicini. E dunque anche stavolta Asia Bindi ha perduto la sua cinica battaglia. Totò sarà pure impresentabile, però è andabile a trovare.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"