Pietro Grasso (foto LaPresse)

Il Gruppo Bollito Misto e la sua dose di Grasso

Maurizio Crippa

Il presidente del Senato lascia il Pd e approda nella compagine che, forse, è il vero argine all'antipolitica

Il Gruppo Bollito Misto, versione Camera o Senato, è una delle delizie della democrazia parlamentare. Anzi, a dirla tutta, forse è il vero argine all’antipolitica: è l’unico partito che tra inizio e fine legislatura registra invariabilmente un saldo attivo, nonostante il folle sistema delle porte girevoli. Al Senato, al Misto erano partiti in 33, se ne sono andati in 39 ma ne sono arrivati altri 49. Saldo più 10, ci farebbe la firma pure Alfano, se potesse. Statistiche da aggiornare, però. C’è la new entry. E che razza di entry. Ieri con un secco comunicato di sapore vagamente istituzionale il presidente di Palazzo Madama Piero Grasso, che era sceso in politica in quota Pd bersaniano per andare dritto al Quirinale ma poi si era accontentato di un comodo secondo posto, ha lasciato il Pd per il Gran Bollito. Siccome è uomo tutto d’un pezzo aveva resistito, eccome se aveva resistito, nelle bufere fiduciarie del Rosatellum: “Quali che siano le mie decisioni personali e le mie intime motivazioni posso dire che può essere più duro resistere che abbandonare con una fuga vigliacca”. Ma ora che tutto è compiuto, ecco che finalmente può fare la sua parte in commedia, a schiena dritta. In questo Pd, mai più. Nel pied-à-terre con Verdini, giammai. Piuttosto con Sandro Bondi (se ancora sta lì: il Misto è peggio di un porto di mare). Ma volete mettere, ora che fa pure lo scrittore come un Franceschini qualsiasi, che riserva della Repubblica sarà, nel gelido inciucio che sta per arrivare? Riserva di Grasso.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"