Sinisa Mihajlovic (foto LaPresse)

Il Diario veritiero dell'uomo comune Mihajlovic

Maurizio Crippa

"Ma chi è Anna Frank? Scusate, non ho letto i giornali", ha detto l'allenatore ai giornalisti. Ed era sincero

Tutto quello che di peggio si possa dire su Lotito, sui tifosi della Lazio e non solo loro, dell’antisemitismo storico e delle sue misconosciute metastasi moderne, fate conto che l’abbia detto, così risparmiamo tempo. Se volete l’autocertificazione che Il diario di Anna Frank l’ho letto: sì, l’ho letto a scuola e ho anche svariate volte visto il film, avevo la tv in bianco e nero. Se poi volete che dica che mi ha commosso di più l’immagine di Icardi che sbircia il Diario in mezzo al campo come un oggetto sconosciuto più dei suoi gol, mentirei e non lo dico. Però c’è Siniša Mihajlovic, magnifico esemplare dell’uomo comune, per quanto sia fuori dall’ordinario e fosse (in passato) un fiero nazionalista serbo e amico della Tigre Arkan. “Non so cosa sia accaduto. Ma chi è Anna Frank? Scusate, non ho letto i giornali”, ha detto ieri ai cronisti che più basiti non si può. Gli hanno spiegato, poteva limitarsi a dire “ah”, invece ha detto: “Non so davvero, sono un po’ ignorante da questo punto di vista, scusate”. Susanna Egri, figlia di Ernst Erbstein, l’allenatore ebreo ungherese del Grande Torino, ha commentato: “Incredibile che una persona che occupa un posto così importante non voglia rendersi conto dell’enormità di quanto accaduto”. E non è che non abbia ragione. E’ che Mihajlovicć ha detto la verità, o il minimo comun denominatore di una realtà che riguarda molta più gente di quanto siamo disposti a immaginare.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"