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Sacchi, consigli al Cav.

Maurizio Crippa

La vocazione da vecchia suocera di Arrigo potrebbe servire anche in politica

“Prima parlai con Galliani, poi insieme con Berlusconi. Gli dissi: ‘Se prendi Sarri, dopo venticinque anni dimostri di essere sempre avanti, come facesti con me’. Fu indeciso, poi si pentì”. Prese Mihajlović, che adesso non lo vogliono più manco al Toro. “Gli consigliai anche Dybala, un grandissimo e intelligentissimo calciatore”. Si sarà pentito pure di questo. Arrigo Sacchi è uno che parla con lingua diritta, questo si sa. Col tempo, dobbiamo dire, ha accentuato una vocazione un po’ da vecchia suocera, genere “te l’avevo detto che era un lazzarone”. Ad esempio, Ancelotti: “Dopo Guardiola, dissi di cambiare dei giocatori”, ma il Carletto niente. E mal gliene incolse. Insomma Sacchi è uno che gli chiedessero: Trump? “Avevo consigliato a Kim Jong-un di bombardare subito, ora è pentito”. Las Vegas? “Avevo consigliato di piantarla col country e passare al liscio”. Però siccome il Cav. lo conosce bene, e parlava a “La Politica nel pallone”, politica sia. Gli stanno consigliando tutti, a Berlusconi, di buttarsi sul Ppe e di lasciar perdere Salvini. Ma lui niente, lo vuole invitare ad Arcore. Gli diciamo, pure noi, di piantarla col populismo, ma lui niente: ancora vellica la doppia moneta e le Am-lire. Finirà che se ne pente, e toccherà intervistare un’altra volta Sacchi. Però se tanto ci dà tanto, insomma che non lo sta mai a sentire una volta, speriamo che l’Arrigo gli abbia consigliato: “Riprenditi anche Alfano, dimostri di essere sempre avanti”. Così siamo tranquilli, al massimo candida Montella.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"