Foto tratta dal profilo Facebook dell'atleta

Viva la libertà di un catalano nudo in cima al Bianco

Maurizio Crippa

Kílian Jornet i Burgada è uno sci-alpinista e runner d’alta quota specializzato nell’ultratrail, insomma quelle corse in montagna e sui bricchi che dell’alpinismo d’antàn non hanno più nulla

Sarà che sono a Roma ed è tornato un caldo da emergenza idrica, seppure la fontana di piazza Barberini zampilla che è una meraviglia alla faccia delle raggianti emergenze idriche. Però, a vederlo così, nelle foto (forse selfie), nudo allegro e statuario sulla neve bianca contro il cielo azzurro sulla cima del Monte Bianco, l’ho trovato simpatico. E, per quel che vale, sto dalla sua parte. Ha ragione a prescindere. Lui si chiama Kílian Jornet i Burgada (è catalano, cioè). E’ uno sci-alpinista e runner d’alta quota specializzato nell’ultratrail, insomma quelle corse in montagna e sui bricchi che dell’alpinismo d’antàn non hanno più nulla, ma fanno tanto divertire. Comunque: è salito sul Monte Bianco di corsa, dal versante italiano, s’è spogliato al sole e ha tuittato in francese: “Insomma, se uno si arrampica (così abbigliato, ndr) dal versante italiano, è legale?”. Ce l’aveva con un’ordinanza di buonsenso ma decisamente ridicola e odiosa, nel nostro occidente dei diritti e delle libertà, emessa del sindaco di Saint-Gervais, versante francese, che ha imposto norme obbligatorie per l’attrezzatura e l’abbigliamento necessari a chi vuole salire in cima al Monte Bianco. Sennò, arrivano i gendarmi a dare la multa. Come se l’alpinismo potesse essere imbragato dalle leggi di un sindaco. Mi sta simpatico, Kílian, anche pensando che è appunto catalano. E mentre dalle parti di casa sua i suoi coetanei finiscono falciati rasoterra da gente che vorrebbe abolirla, la libertà, lui si preoccupa di difenderla, nuda e bella, sul tetto d’Europa.

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  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"