Foto LaPresse/Chris Ison

Vecchie storie di buoni: Moratti e il cuore di Kanu

Maurizio Crippa

Un fatto che riemerge dai tempi in cui nel calcio c’erano signori spendaccioni, niente cinesi please

Siccome oggi è il giorno che anche i ciecati riemergono un po’ meno mafiosi dalla terra di mezzo, forse non proprio più buoni ma insomma meno infami, vogliamo cambiare argomento e raccontare una vecchia storia a lieto fine di buoni, ma proprio buoni. Una storia di calcio che riemerge dai tempi in cui c’erano signori spendaccioni come Massimone Moratti, niente cinesi please. E da due nomi di diversa latitudine ma di identica impronunciabilità: uno è Patrik Schick, l’altro si chiama Nwankwo Kanu. Schick è un talento d’attacco della Repubblica ceca. Kanu era (è) nigeriano. Schick doveva andare alla Juve, cosa fatta. Ma poi niente, visite mediche. S’è detto che abbia un problemino cardiaco, niente di che, e chissà se le cose stanno poi davvero così. Nel dubbio, avranno pensato, non comprare. Kanu nel 1996 doveva arrivare all’Inter. Ma prima ancora di arrivare la visita medica diagnosticò una disfunzione cardiaca congenita, roba seria e carriera finita. Avrebbero potuto licenziarlo e risparmiare i soldi, ma quel milanese col cuore in mano di Massimo Moratti si prese a cuore il ragazzo, lo fece curare e operare spendendo di tasca propria. Kanu giocò per un po’, poi andò a godersi anni felici all’Arsenal, ondeggiando come un giunco d’ebano con quella sua strana andatura a metà tra il fuoriclasse e lo scherzo di natura che ci ricordiamo ancora. Adesso pare che Schick se lo voglia comprare l’Inter. E hai visto mai che, Moratti o non Moratti, regalino un cuore nuovo pure a lui?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"