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Gigio Donnarumma pensa a tutto. Pure al fratello

Maurizio Crippa

Niente di male, è solo un bel gesto dei sentimenti. Un po’ come, per dire, se adesso la Juventus, mettesse sotto contratto la sorella di Ambra Angiolini

Prima di andarsene a Ibiza facendo allegramente sega all’esame di maturità, tanto tutto potrà accadergli nella vita, tranne diventare un Rag. come Fantozzi, Gigio Donnarumma ha sistemato le cose sue, e anche quelle della famiglia. Perché è un bravo ragazzo, e nessuno lo può negar. Cosicché, messo al sicuro un ingaggio che in proiezione di contributo pensionistico metterebbe tranquillo per un po’ persino Tito Boeri, Gigio ha pensato anche al fratellino. Che si chiama Antonio e fa pure lui il portiere. E che dall’anno prossimo giocherà pure lui nel Milan, in qualche riserva del Diavolo, e pare si porterà pure lui a casa un milioncino. Niente di male, in questo eterno ritorno del familismo italiano, con o senza morale. Che del resto solo italiano non è, alla famiglia sono sensibili a quanto pare pure i cinesi, almeno quanto lo era il Cav. che per far contento il suo Kaká (I belong to Jesus Silvio) gli comprò, e lo fece pure giocare, il fratellino Digao. E tanto per stare al familismo dell’anima latina, ci fu anche Hugo, non il ragioniere ma il fratello di Maradona, che il Napoli dovette ingaggiare per poi girarlo all’Ascoli, perché così il Pibe primogenito desiderava. E non c’è niente di male, in tutto questo. Al massimo, spiegherebbe qualche turboliberista senz’anima, è una distorsione del mercato meritocratico. Ma per noi è solo un bel gesto dei sentimenti. Un po’ come, per dire, se adesso la Juventus, mettesse sotto contratto la sorella di Ambra Angiolini.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"