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Il senso del pancione

Maurizio Crippa

Gli scalmanati del social hate hanno vomitato di tutto su Serena Williams: “Disgustosa”, “schifosa”, “non riesco a trovarti femminile”. Non che fosse una gran novità e una trovata trasgressiva

John McEnroe, di Serena Williams, giorni fa aveva detto che “tra gli uomini sarebbe al numero 700 della classifica”. Ha dovuto pentirsi. Ma McEnroe è un libero genio della comunicazione d’altri tempi, quando la scorrettezza aveva ancora un senso, forse una necessità. Molto peggio è andata, alla gran tennista, per essersi fatta fotografare sulla cover di Vanity Fair nuda e col pancione, di profilo. Gli scalmanati del social hate le hanno vomitato di tutto: “Disgustosa”, “schifosa”, “non riesco a trovarti femminile”. Non che fosse una gran novità e una trovata trasgressiva. L’aveva già fatto Demi Moore nel 1991, l’ha rifatto Mariah Carey vent’anni dopo, l’ha fatto Monica Bellucci, l’avrà fatto forse anche la lattaia all’angolo. Solo che per Demi Moore fu un trionfo di applausi, di dolcezza mediatica. Che sia cambiato, nel frattempo, il comune senso del pudore? Basta avere un videofonino, e diremmo di no. Il senso del pudore, a volte, cambia. In una cappella privata vicino a Milano c’è una magnifica Madonna incinta di Bernardino Luini, Quattrocento, le si vede l’ombelico. Dopo la Controriforma non l’avrebbe potuta dipingere più.

Ma il senso del pudore, oggi, non c’entra. C’entra, diversamente, il comune senso del rancore, quello sì è andato crescendo, come un pancione. Per tutto ciò che è di successo, e persino bello. O forse, semplicemente, per il pancione in sé.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"