Viva Brancaleone Gassman, ucciso da Crudelia Meloni

Maurizio Crippa

Un conto è spernacchiarsi con i #Romafaschifo, un altro è battersi con Giorgia De Mon Meloni

"Questo lo ignoro", diceva il babbo in versione Nostradamus. Ma lui era armata a sé bastante, e Brancaleone la sua perfetta autobiografia. Pure Alessandro Gassman combatte da anni a mani nude, con entusiasmo nobilissimo e sgangherato, contro Abominio, Vituperio e Pattume. Or son due anni, aveva lanciato un hashtag, o un generoso appello, #Romasonoio, per chiamare all’armi contro il degrado della Capitale. La quale vieppiù mostra “i segni dello sfacelo come una voglia di barbabietola su un volto purissimo” (babbo dixit). E via di ramazza, con Nancy Brilli e pure De Gregori (Brancaleone: non ci si sposta di lì).

 

 

Mercoledì l’irruente attore (figlio) ha emesso un tuìt fatale, “Ok… lo faccio… ma va tutto bene ci vediamo nel mondo”, e al social media ha detto addio. Perché un conto è spernacchiarsi con i #Romafaschifo, rinunciare a star in panciolle e rimboccarsi le braghe. Un altro è battersi con Giorgia De Mon Meloni, la Dart Fener della Patria, a proposito di ius soli. Lui difendeva gli immigrati come un crociato all’incontrario, e Crudelia Meloni lo malmenava, sui social: “La tua umanità radical chic mi lascia senza parole”. E dietro a Crudelia, la canea: “Sono stato insultato, minacciato, offeso, preso in giro in maniera violenta e continua, così anche la mia famiglia e le mie origini”, ha detto. Perché un conto è ripulire il mondo persino pisciando controvento, ma quanto è duro il popolino insultatore, questo lo ignorava anche lui. Onore delle armi, va’.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"