LaPresse/Fabio Cimaglia

La débacle di Cardiff e la “novità arcana” del sistema Renzi

Maurizio Crippa

Siccome sport, politica e qualità dell’informazione sono tutt’uno c’è un caso quasi di scuola da registrare

Che la débacle della Vecchia Signora a Cardiff sia stata soprattutto colpa dell’infausta profezia del senatore Antonio Razzi (“oggi Juve 3 Real Madrid 1”) non saprei dirlo, ma confido di scoprirlo nella prossima edizione di Katane, la nuova newsletter di @giuliapompili (qui ci si iscrive). Però siccome sport, politica e qualità dell’informazione sono tutt’uno, ed essendo ormai ora di piantarla con gli sfottò, c’è un caso quasi di scuola da registrare. E’ il caso di Mario Sconcerti, commentatore sportivo del Corriere più bravo (detto senza ironia) di tanti altri commentatori non sportivi della squadra Cairo. Ieri ha scritto un nobile mea culpa con auto-esegesi: “Da quando scrissi un mesetto fa che Ronaldo nella Juve di Allegri avrebbe fatto la riserva, ho avuto decine di richieste di spiegazione e migliaia di offese sui social”. Era “una provocazione e una conclusione tecnica molto più generale. Ho evidentemente sbagliato”. Sbagliato, in effetti ha. Ma lui parlava di Mandzukic e del sistema di gioco, “il tempo dirà che è stata la novità più arcana dai tempi di Sacchi”. Erano gli altri a “non aver capito l’importanza di Mandzukic. Ad aver sottovalutato la rivoluzione della Juve”. A suo modo un ragionamento. Che c’entra la politica? E’ che è un po’ come tutti quelli che hanno un tantino sopravvalutato la “novità arcana” del sistema Renzi e la rivoluzione italiana. Poi ne hanno beccate peggio che la Gobba. Càpita. Aspettiamo lo schema vincente della Corea del nord.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"