Foto LaPresse/Reuters

Perché odiano Sharapova quanto due Trump assieme

Maurizio Crippa

La tennista russa è tornata in campo attirando polemiche e invidie. Avvisate la Boldrini

La superiorità del tennis su altri sport come, poniamo, il motociclismo, consiste nel fatto che è più facile riconoscere i propri beniamini. Sotto il sole, e pure indoor, il tennis prevede un’esibizione dei corpi che è parte integrante della way of life globale, e del nostro comune sentimento del bello. La differenza tra l’esibizione di un gonnellino o di una tuta ignifuga non la staremo a spiegare. Rileggetevi Gianni Clerici. Se sia dovuto anche a questo il planetario successo di Maria Sharapova, non lo sappiamo e non lo diremo. Ma che oltre alla rivalità sportiva ci sia un’invidia o un odio latente contro di lei, questo si vedrebbe anche col casco integrale. La tennista russa è tornata in campo dopo 15 mesi di squalifica per doping, il mitico Meldonium, e una storiaccia olimpica che ha rasentato la geopolitica. Lei ha sbagliato, ma chi si ricorda che cosa le hanno detto e rinfacciato, può capire di che parliamo. A Stoccarda le hanno dato una wild card per farla partire dal tabellone principale. Le colleghe si sono lamentate, hanno gridato ai “privilegi”. Eugenie Bouchard, canadese, ha detto addirittura che “è un’imbrogliona” e “dovrebbe smettere”. È una faccenda che esula dallo sport e trapassa nello spirito dei tempi. La odiano più di Melania e Ivanka Trump messe insieme. Che sia la politica? Comunque il weekend è lungo e le gare da Stoccarda da qualche parte le trasmetteranno. Voi, nel caso, avvisate la Boldrini.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"