Il deputato Pd Michele Anzaldi

Le pesanti allusioni di Anzaldi contro Adriana Volpe

Maurizio Crippa

Che non risparmiano neppure Fabio Fazio 

Se sapessero come fa a lavorare da vent’anni…”. Una brutta battuta, una pesante allusione. Quella che Michele Anzaldi ha indirizzato, tramite social, a Fabio Fazio. Fabio Fazio che in tv in realtà ci lavora da trenta, e può essere anche una soubrette che ha stancato, che magari non vorresti vedere tutti i santi weekend, feste comandate comprese. E poi Fazio è uno che non s’è mai accorto – la distrazione è un privilegio degli dèi, un’attitudine per gente elegante – che la politica è un bel po’ che ingerisce, in Rai. E invece adesso, out of the blue, salta fuori che “in questi mesi abbiamo assistito a un’intrusione della politica nella gestione della Rai che non ha precedenti”. E solo perché lo hanno esposto al “pubblico ludibrio” e gli vogliono mettere sulla testa un tetto da 240 mila euro. E sul periclitante tetto a tegole populiste, diciamo che ha pure ragione. Seppure, da uomo elegante, dovrebbe atteggiarsi a distratto. Però che un politico per quanto ciarliero ma che mastica il mestieraccio fin dai tempi della Margherita, che sta pur sempre alla Vigilanza (non al Cane da guardia) Rai, non si renda conto che non dovrebbe abbaiare tutte le mattine, non glielo chiede il paese e nemmeno i mercati, e dovrebbe evitare le allusive battute pesanti, è proprio un brutto segnale. Come dite? Non era Anzaldi? Non era Fazio? Era Magalli contro Adriana Volpe? Scusate l’equivoco. E’ che tra i due, il politico mi sembrava Magalli.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"