Foto tratta dal settimanale Oggi

Chiamarsi Tulliani e scoprire, dal gip, di essere “profondamente arrogante e predatore”

Maurizio Crippa

Ieri il gip Simonetta D’Alessandro ha firmato un ordine d’arresto per Giancarlo Tulliani, cognato, per una presunta associazione a delinquere trans-nazionale tra Europa e Antille

Potersi non occupare di case a Montecarlo, di presunti riciclaggi internazionali sul gioco online; potersi non occupare di tutto ciò che riguarda l’epopea politica del fu Signor “che fai, mi cacci?”, nonostante dica il gip che si tratta “di reati che hanno connotato un’intera fase politica, toccando in profondità l’ordinamento economico dello stato”, non ha prezzo. Per tutto il resto c’è un conto offshore, per parafrasare una vecchia réclame. Però ieri il gip Simonetta D’Alessandro ha firmato un ordine d’arresto per Giancarlo Tulliani, cognato, per una presunta associazione a delinquere trans-nazionale tra Europa e Antille. Le agenzie hanno subito annotato, sdegnate, che lui è “irreperibile”, sta a Dubai. (E’ un diritto dei ricercati non farsi acchiappare, o no?). Ma c’è questo dettaglio psico-attitudinale, nell’ordinanza, che merita una menzione d’onore. Dice il gip che il Tulliani va acciuffato anche perché (o perché?) ha una personalità “negativa, profondamente arrogante e predatrice”. Che sono cose che dovrebbe dire un terapista, forse. E che non accetteresti di sentirti dire manco dallo psicanalista Recalcati. Ma tant’è. Non è la giustizia: è l’etica, bellezza. Poi andrebbe detto che se il Gianfranco avesse sposato una ragazza dell’Est, magari non finiva così.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"