Harrison Ford

Harrison Ford, o il culo dell'uomo simbolo dell'occidente

Maurizio Crippa

Ora che anche il bel Milo Yannopoulos ha fallato, ora che di The Donald già non ne possiamo più, ora che Matteo Renzi è di nuovo ingrassato, ora che forse anche Putin ha la cellulite e Brad Pitt ha divorziato, e insomma un mito dell’uomo occidentale proprio non lo si cava, la domanda si fa grave: dovessimo scegliere un Uomo Ideale, che ci rappresenti tutti, insomma un Mister Occidente, dove lo troviamo? Invece c’è, si chiama Harrison Ford. Bella forza, direte, ha 74 anni ma è un figaccione che darebbe la baia ancora a tanti millennial. È perfetto come eroe, perfetto da everyman. Ma non è per questo, no, che sarebbe il nostro simbolo perfetto. Ha a che fare con gli aerei. È un patito. Ieri abbiamo visto il video, quarantacinque secondi, che mostra l’incidente sfiorato della settimana scorsa, mentre guida il suo velivolo. Ha fatto un errore da principiante e quasi abbatteva un Boeing 737 carico di innocenti. Un paio d’anni fa s’era schiantato con un altro aeroplanino poco fuori Los Angeles. S’era salvato per un pelo, lesioni alla testa, aveva “evitato una strage”. Ma gli eroi sono recidivi, e già nel 1999 era caduto dalle stelle, stavolta con un elicottero, anche lì aveva salvato la ghirba per un pelo. Ora, rifletteteci anche voi: c’è qualcuno più simbolicamente adatto a interpretare la condizione attuale di tutto l’occidente di un pazzo che guida un aereo e si schianta ogni due per tre? Ma se preferite la versione dell’ottimismo: è vero che precipita, però ha sempre un bel culo.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"