Zeman, la gran tessera N. 1 del partito della Sconfitta Inc.

Maurizio Crippa

Il filosofo boemo non si discute, sta nel cuore come una cotta giovanile

So benissimo che il mio amico preferito di polemiche calcistiche starà godendo come un riccio, per il ritorno a Pescara di “Zemma”. Ma il filosofo boemo non si discute, sta nel cuore come una cotta giovanile, se non altro perché nessuno al mondo avrebbe la scafata atarassia di andarsi a sedere sulla più disastrata panchina di tutto l’Abruzzo. Nel paese in cui anche la più scarsa dei sindaci si fa una polizza, prima. Zdenek Zeman è un genio dell’azzardo, persino i bookmaker hanno già rivisto le quote, contro il Genoa la vittoria è passata a 3,50 e la sconfitta paga (solo) 2,10. Li vorrebbe Renzi, numeri così, all’Assemblea nazionale.

 

 

E poi, in questi tempi di ritorno al passato paleomarxista, chi meglio dell’uomo che nell’homepage del suo sito tiene scritto: “A mio parere, la grande popolarità che ha il calcio nel mondo non è dovuta alle farmacie o agli uffici finanziari, bensì al fatto che in ogni piazza in ogni angolo del mondo c’è un bambino che gioca e si diverte con un pallone tra i piedi”? Nemmeno Bertinotti. So pure benissimo che il mio amico Giuliano, solo per quelle parole, lo iscriverebbe di diritto al partito della Sconfitta Inc. Ma in effetti, uno che dice: “Se ci sono domani al campo vuol dire che ho accettato, domani vedrete. Aspetto domani, voi avete fretta”, non è la perfetta versione filosofale di Bersani quando parla della scissione del Pd? Se solo Bersani fosse boemo, e non di Bettola. Date la tessera N. 1 del partito della Sconfitta Inc. a Zeman, tutta la vita.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"