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L'intelligenza artificiale testata con la scemenza grillina

Maurizio Crippa

Da Google alla Casaleggio Associati, passando per le mele verdi

Al Googleplex di Mountain View, il quartier generale dove abita l’Algoritmo Generale che tutti ci domina, evidentemente gli umani hanno anche del tempo da perdere. Ad esempio hanno sottoposto a 40 milioni di simulazioni (tramite algoritmi, ça va sans dire) una loro start-up, acquistata nel 2014, che si chiama DeepMind e che a sua volta crea gli algoritmi che danno vita al sistema di intelligenza artificiale alla base di AlphaGo, il mitico software in grado di sconfiggere gli umani nei giochi strategici. Per farla breve, e adatta ai nostri cervelli normodotati, hanno impegnato due distinte IA in un gioco in cui dovevano competere per raccogliere delle mele verdi (erano pixel verdi, ditelo a Carlin Petrini). Il risultato inquietante, come si direbbe nei romanzetti di fantascienza, è che le due IA, al pari degli umani, sono passate dalla coesistenza pacifica (all’inizio c’erano tante mele) all’aggressività e ai colpi bassi, nonché a un opportunismo da basso impero, appena il grisbì cominciava a scarseggiare. Hanno del tempo da perdere, a Mountain View. Bastava osservare le intelligenze molto artificiose dei grillini di Roma: appena compare un grisbì, o un bel prato verde pixelato dentro a uno stadio da costruire, iniziano a darsele di santa ragione e a fregarsi tra loro. Sarà colpa dell’algoritmo del Blog?

 
Ps. Però, alla Google, non sono così avanti come vorrebbero far credere. Il generatore artificiale di congiuntivi sbagliati, ad esempio, l’aveva già inventato Di Maio.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"