Il personaggio di Abraracourcix

I fantasmi negli angoli degli incubi, il dito medio, il kebab

Maurizio Crippa

Bisognerebbe mettersi d’accordo sulla minaccia vera e sulla percezione della minaccia, e il suo stolido reflusso mediatico

Che un attacco chimico sterminatore ci sterminerà è sicuro come l’oro, o come il cielo di Abracourcix che un giorno ci cadrà sulla testa (ma oggi no di sicuro, diceva il gallo ottimista; ma entro il 2017 senz’altro, dice oggi il gallo che si è informato). Non ho manco più voglia di scoprire chi abbia ragione o torto su questo, al limite me ne fotto. Ma poiché ci sono le fake news, ma non è neanche questione di fake, è questione dei fantasmi negli angoli degli incubi, succede che bisognerebbe mettersi d’accordo. Mettersi d’accordo sulla minaccia vera e sulla percezione della minaccia, e il suo stolido reflusso mediatico. Ad esempio, ieri, viene fuori che dopo l’attentato Anis Amri ha mostrato il dito indice a una telecamera, “tipico saluto dell’Isis”. Però, secondo la polizia tedesca, Amri ha fatto invece il dito medio a una telecamera. E converrete che le due cose siano un tantino diverse. Intanto a Milano, che è la politecnica Milano, ma che è un pochetto scossa anche lei, si è diffuso un allarme attacco chimico per un egiziano che, un mese fa, era stato ricoverato con strani sintomi d’intossicazione. Stava preparando un attacco chimico? No, pare proprio no. Non aveva manco la meningite. Forse aveva mangiato da un kebabbaro. E un giorno ci intossicheremo pure noi. Ma di balle, però, anche no. Take it easy.

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"