Higuain (foto LaPresse)

La teoria dell'auto-golpe e il complotto universale spiegati ai bambini con il caso Higuain

Maurizio Crippa
Siccome tutti quanti, nei momenti di confusione, abbiamo bisogno di un qualche modello di semplificazione della realtà. Siccome non tutti abbiamo la scienza infusa di un Antonio Ferrari, che sull’auto-golpe in Turchia auto-intervista se stesso e si fa dare, dalla parte più illuminata di sé, le risposte alle domande che il suo se stesso giornalista riesce a formulare solo come ombre confuse.

Siccome tutti quanti, nei momenti di confusione, abbiamo bisogno di un qualche modello di semplificazione della realtà. Siccome non tutti abbiamo la scienza infusa di un Antonio Ferrari, che sull’auto-golpe in Turchia auto-intervista se stesso e si fa dare, dalla parte più illuminata di sé, le risposte alle domande che il suo se stesso giornalista riesce a formulare solo come ombre confuse. Siccome insegna la buona pedagogia che il gioco è un modello per dare ai bambini una rappresentazione comprensibile del reale. Siccome tutto questo, proviamo anche noi a proporre un modello semplificatorio-esplicativo di quel che sta avvenendo. Sulla base del concetto universale di Complotto. Prendiamo il gioco per eccellenza, il calcio. E prendiamo il caso Higuain. Che forse lo vuole comprare la Juventus. Che forse lo vuole vendere il Napoli. Che forse per la Juventus è troppo caro. Che forse De Laurentis ha più convenienza a vendere a prezzi da testata nucleare che non la Juventus a pagare. Insomma, alla fine (momentanea) della faccenda De Laurentis dice che quelli della Juventus “non faranno mai lo sgarbo al Napoli”. Che se tanto ci dà tanto, significa che l’ha già venduto. Perché il mondo è un complotto ed è siffatto: che, ieri, gli unici esseri umani a non avere nulla da nascondere erano le donne nude contro Trump a Cleveland, e i soldati in mutande nelle galere di Erdogan.

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  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"