Michel Platini (foto LaPresse)

Giustizialisti nel pallone (chi parla più di Platini?)

Maurizio Crippa
Sulle vicende etico-giudiziarie del nostro antipatico calcistico preferito, Michel Platini, da queste parti avevamo già fatto un doloroso autodafé (doloroso tifosamente parlando), dopo che il Comitato etico della Fifa aveva deciso di far cadere le accuse contro di lui, come fosse un qualsiasi caso “Why not?” finito in vacca.

Sulle vicende etico-giudiziarie del nostro antipatico calcistico preferito, Michel Platini, da queste parti avevamo già fatto un doloroso autodafé (doloroso tifosamente parlando), dopo che il Comitato etico della Fifa aveva deciso di far cadere le accuse contro di lui, come fosse un qualsiasi caso “Why not?” finito in vacca. Oggi il Tas, il Tribunale di arbitrato dello sport di Losanna, giudicherà sulla sua vicenda e potrebbe cancellare la squalifica di sei anni affibbiata al presidente della Uefa. Stiamo a vedere se il colpo di scena ci sarà. Ma il nostro era un fairplay preventivo e necessario, e sul filo di una tifosa ironia.

 

Quello che invece sconcerta, o dovrebbe, se non fossimo nel paese che siamo, è che la notizia delle accuse cadute contro Platini e della sua possibile riabilitazione è passata pressoché inosservata, brevi in cronaca e nessun giornalone o giornaletto – di quelli che si sono spesi per settimane a denunciare il marcio nel pallone e a sputare sentenze e a versar giulebbe sulla rigenerazione etica dello sport – abbiano avuto il coraggio, o il buon gusto di dire: be’, forse i pm della Fifa hanno fatto autogol. Giustizialisti nel pallone, dove siete?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"