L'incredibile storia delle cimici all'Inter (sentire Davigo?)

Maurizio Crippa
Ok, Prince è morto, Bertolaso è ancora vivo e nel ponte della Liberazione pioverà equamente su partigiani e Brigata ebraica. Però è sabato e torna il campionato e ci si potrà divertire – quelli almeno che hanno da divertirsi, col campionato. Dalle mie parti di tifoseria, ad esempio no.

Ok, Prince è morto, Bertolaso è ancora vivo e nel ponte della Liberazione pioverà equamente su partigiani e Brigata ebraica. Però è sabato e torna il campionato e ci si potrà divertire – quelli almeno che hanno da divertirsi, col campionato. Dalle mie parti di tifoseria, ad esempio no. Però siccome l’Internazionale FC è la società più pazza e piena di risorse spettacolari della storia del calcio, qualcosa di delizioso riesce sempre a regalarlo. Si è infatti saputo che una decina di giorni fa, in una riunione in cui l’amministratore delegato Michael Bolingbroke stava rassicurando tutti sul futuro societario, con un coup de théâtre meglio di un colpo di tacco di Icardi ha tirato fuori una cimice, di quelle da intercettazioni.

 

Attenzione a quel che dite e massimo riserbo su tutto, ha intimato ai suoi, che questa l’abbiamo trovata sotto una delle nostre scrivanie. E chissà chi stava intercettando, e per sapere che cosa, all’Inter. E’ vero che giusto ieri sono arrivati dei cinesi (sembra veri) che vogliono entrare nel business, e quella è gente che non si fida. Ma se, più banalmente, qualcuno avesse voluto carpire gli arcana del Mancio e l’alchimia delle sue formazioni, si sarebbe confuso e incasinato peggio dei pm di Livorno. Massimone Moratti, tranquillo, ha liquidato: “Una cosa ridicola e fasulla. Non erano cimici”. E tra lui e l’amico Tronchetti Provera, si dirà, sì che se ne intendono. Però, senza saper né leggere né scrivere, sarebbe meglio chiedere a Davigo. Casomai avesse orecchiato qualcosa.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"